Psicoterapia individuale cognitiva, un viaggio dentro se stessi
Con la psicoterapia possono essere risolti i sintomi e le difficoltà relazionali in tempi ragionevolmente brevi e si giunge a un cambiamento e a una crescita personale stabili.
Può capitare che non ci sia disagio, che si stia bene e semmai si desideri fermarsi un po’ e guardarsi dentro.
In questo caso la relazione psicoterapica serve a incrementare la conoscenza di sé e a scoprire il significato recondito di tanti aspetti personali sinora ignorati.
Nuove risorse e nuova creatività si attivano come effetto dell’esplorazione dell’interiorità.
L’intervento psicoterapico prende l’avvio con l’ascolto attento del racconto dell’episodio o degli episodi di vita che hanno scatenato la crisi, e con la ricostruzione della cronologia di eventuali episodi del passato connessi con l’attuale.
Analizzando gli aspetti salienti degli eventi perturbanti, guido il cliente a a fare emergere non solo i fatti ma anche il vissuto interno, ossia il flusso di pensieri , sensazioni, emozioni, immagini mentali che accompagna l’esperienza.
Infine, pongo l’attenzione al perché, ossia alla spiegazione che il cliente ha dato all’esperienza.
In molti casi emerge un contrasto tra l’esperienza vissuta e la spiegazione che ne viene data, nel senso che la spiegazione non riesce a dar conto di tutta l’esperienza e permane una sensazione di assurdità o incomprensibilità riguardo a quanto si è vissuto o si è provato.
Naturalmente, nei primi incontri la capacità di auto esplorazione è limitata – nessuno di norma pone attenzione particolare al proprio vissuto mentre lo sperimenta – ma col tempo diviene sempre più facile accorgersene.
La psicoterapia a questo punto è ben avviata e il mio compito è guidare il cliente alla scoperta di nuovi e più efficaci modi di gestire le proprie emozioni e di rapporto con sé stesso, con le sfide della propria vita e con gli altri.
Tale scoperta richiede il cambiamento di prospettiva da un punto di vista rigido e limitato a una visione personale più flessibile e “ad ampio raggio”, che comprenda le nuove informazioni che emergono alla consapevolezza del cliente.
Infatti, il terapeuta fornisce gli strumenti per l’esplorazione di sé e per l’incremento della conoscenza personale, mentre l’esperto sui “contenuti” è il cliente.
La psicoterapia è concordata per obiettivi condivisi che possono infine includere, se il cliente lo desidera, libero ormai dal malessere personale, la ricostruzione della storia affettiva – la storia delle relazioni sentimentali, in caso di relazioni di coppia insoddisfacenti – e la storia di sviluppo, con le quale si ripercorrono gli episodi perturbanti dell’infanzia e dell’adolescenza, per giungere a una più chiara comprensione delle dinamiche in cui ci si è trovati coinvolti all’interno della famiglia, e poter così modificare l’immagine negativa di sé costruita nel rapporto con i genitori e i fratelli.
Con il superamento del disagio si giunge a un cambiamento profondo della personalità, e al sentimento di essere finalmente più “sé stessi” che mai prima.
La psicoterapia cognitiva post razionalista, perché sceglierla:
- Perché è efficace nel ridurre e superare i sintomi
- Perché determina un cambiamento personale positivo e il raggiungimento di un equilibrio stabile.
- Perché rispetta il punto di vista e le convinzioni della persona
- Perché aiuta a scoprire nuove prospettive da cui guardare sé stessi e i propri problemi, facilitandone la soluzione.
- Perché incrementa l’autonomia.
- Perché aiuta a riconoscere la profonda saggezza delle proprie emozioni e comprenderne il significato.
Se la problematica presentata lo richiede, utilizzo un approccio integrato con esercizi di psicoterapia comportamentale, i quali offrono strumenti immediati al cliente nella gestione del problema personale e relazionale: desensibilizzazione sistematica e altre tecniche di esposizione, tecniche di assertività, problem solving, tecniche di fronteggiamento specifiche (coping) nei casi di maggiore difficoltà.