Una ricerca condotta dall’Università di Derby, nel Regno Unito, ha voluto indagare il rapporto tra l’uso di smartphone, la tendenza al narcisismo e specifici tratti di personalità.
Lo studio intendeva scoprire in particolare perché le persone tendono ad usare lo smartphone anche quando si trovano in compagnia di altre persone o in contesti dove l’uso è vietato. Il rischio consiste nella possibilità di sviluppare dipendenza da applicazioni quali i social network.
Tali dispositivi digitali consentono un alto livello di interattività tra le persone. Le relazioni “virtuali” hanno un effetto sull’identità quanto le relazioni nel mondo reale, generando emozioni e di conseguenza possibili cambiamenti nell’immagine di sé.
Per questo motivo lo smartphone secondo tali ricercatori può essere considerato alla stregua di un farmaco psicoattivo: importante è non superare la giusta dose oltre la quale subentrano sofferenza e dipendenza.
I risultati dello studio, effettuato tramite un sondaggio su un campione di 256 utilizzatori di smartphone tra i 20 e i 40 anni, hanno rivelato che circa il 13% di utenti non narcisisti ha sviluppato dipendenza, tratti narcisistici e egocentrismo. Infatti, lo sviluppo di questi tratti è potenziale in ogni essere umano che partecipa a un contesto sociale che li rinforza e li incoraggia anche indirettamente, con la gratificazione (like) e la visibilità.
Le personalità ansiose e quelle con vulnerabilità emotiva risultano aver raggiunto il punteggio maggiore nella dipendenza da smartphone.
Il concetto di narcisismo si riferisce a soggetti che possiedono un alto senso della loro importanza e superiorità, “speciali” e quindi in diritto di ricevere l’ammirazione e il supporto degli altri senza dover ricambiare. Carenti nella capacità di empatia, possono non provare disagio nell’ignorare le esigenze altrui e nel manipolarli per ottenere consensi.
Tali atteggiamenti mascherano e fungono da difesa nei confronti di un basso livello di autostima e un senso di vuoto interiore.
Gli studi psicologici sul narcisismo evidenziano la notevole diffusione di questi tratti nella nostra società. Quali sono le cause di un fenomeno che si rivela distruttivo nei confronti dei legami sociali?
Le interazioni sociali richiedono capacità di reciprocità emotiva e mutua partecipazione per potersi sviluppare. Il rischio è il dilagare di un individualismo sfrenato che non riconosce nell’altro da sé un soggetto paritario col quale confrontarsi.
Dagli anni ’60 del secolo scorso sino ai più recenti studi di Bauman, la sociologia ha dato un importante contributo nel far luce sui fattori culturali che favoriscono la diffusione di tali tratti personologici.
Cristopher Lasch evidenzia il rischio della perdita dell’identità individuale e collettiva a causa dell’omologazione della società americana, con l’esplosione del consumismo, e in dipendenza dalla deresponsabilizzazione delle masse controllate e gestite dall’apparato burocratico.
Zigmunt Bauman afferma che il vero motore della società capitalista “liquido consumistica” è ciò che viene smaltito: dal cibo alle vite umane tutto ha una data di scadenza, tutto è velocemente consumato.
I contesti in cui imparare dalle proprie esperienze sono troppo precari. Il narcisista si ripiega su se stesso, l’estetica del corpo, la sua sessualità.
In un mondo di solitudine e paura può compensare umiliazioni della vita reale attraverso il social network dove esprimersi senza impegnarsi.
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