Le persone che si sentono sole soffrono più facilmente di depressione, oltre a un maggior rischio di problemi cardiaci e del sistema immunitario, secondo quanto afferma Bruce Rabin, direttore del University of Pittsburgh Medical Center Healthy Lifestyle Program.
Il dottor Rabin sostiene che il rischio di sviluppare depressione riguarda coloro che reagiscono alla solitudine chiudendosi in sé stessi, con rimuginio mentale e ritiro dai rapporti sociali. In tali casi all’aumentare della solitudine aumenta il rischio di depressione: infatti, gli ormoni del cervello associati allo stress come il cortisolo, attivati troppo a lungo, alterano l’umore e creano le condizioni per lo sviluppo di stati depressivi.
Riprendere i contatti sociali è un buon modo per ridurre i sintomi di una lieve depressione: per questo motivo le relazioni sociali vengono prescritte spesso come antidepressivi, spiega il dottor Rabin.
In Italia la crisi economico-finanziaria che stiamo attraversando, con le difficoltà economiche da affrontare, la disoccupazione e in molti casi la disgregazione delle famiglie colpite dalla povertà, incrementa gli stati di solitudine, con ripercussioni pesanti sulla salute mentale, in particolare se esacerbata dall’assenza di un punto di riferimento affettivo.
A seconda delle caratteristiche di personalità, gli effetti della solitudine si manifestano con modalità molto diversificate. Le persone particolarmente sensibili al giudizio esterno tendono a cercare partner confermanti rispetto alle proprie scelte.
Tali persone sentono il bisogno di una sintonia emotiva e della legittimazione del proprio punto di vista da parte dell’altro per poter “funzionare” al meglio in una società continuamente mutevole, fonte di modelli di comportamento cangianti e contraddittori.
In assenza del partner, di fronte a situazioni problematiche come una seria crisi lavorativa che sconvolge l’assetto della propria vita, possono non riuscire più a decidere quale scelta fare, come porsi per affrontare l’emergenza. Possono avvertire quindi delusione rispetto alle proprie aspettative su di sé e di conseguenza scivolare nella depressione.
Le personalità che ricercano un senso di protezione affettiva e materiale possono sentir sfuggire il controllo della propria vita e di se stesse quando, di fronte ad avversità difficili da padroneggiare, non possono rifugiarsi nell’affetto rassicurante di un partner la cui presenza fisica, se la tensione emotiva aumenta, genera un senso di tranquillità e di protezione da ogni pericolo. Queste persone possono sviluppare depressioni importanti con un vissuto di debolezza personale e ideazione ipocondriaca.
Gabriella Gatto
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